lunedì 12 marzo 2012

Wrecking Ball: la mia pseudo recensione


Come avrete modo di vedere non sono un critico musicale, ma se permettete un giudizio da fan su "Wrecking Ball", nuovo album di Bruce Springsteen posso anche darlo. Se non un giudizio almeno la mia modestissima opinione.

Lo aspettavo con ansia questo nuovo lavoro del Boss, così come aspetto con ansia qualsiasi notizia sul suo conto. Dopo le cocenti delusioni dei precedenti album "Magic" e "Working on a Dream" non mi aspettavo sinceramente chissà che capolavoro. Bisogna tener conto che Bruce ha 63 anni, ed è attivo dagli anni '70, penso che il punto più alto della sua carriera lo abbia già raggiunto in quegli anni e ora possa solo "vivacchiare".

Beh, forse il Boss vivacchia, si adagia sugli allori, difficilmente sfornerà altri album come "Born To Run", ma questo "Wrecking Ball" è decisamente un bel disco. Un disco che si fa ascoltare dall'inizio alla fine, partendo con quel "We Take care of our Own" che mi aveva fatto temere un altro disco stile "Working on a Dream".
 Ma per fortuna WB suona molto meglio del suo predecessore, anche se si sente la mancanza del sax di Clarence Clemons.
Sinceramente all'interno delle 11 tracce dell'album fatico a trovare una che non mi piaccia, anche se fatico anche a trovare il capolavoro memorabile. Le ottime canzoni a mio parere non mancano, vedasi la title track e anche la lenta "Jack of all Trades", passando anche da pezzi come"Shackled and Drawn" e "Death to my Hometown",entrambe pervase da un ritmo trascinante e da una riconoscibile influenza folk. Buoni pezzi anche "This Depression" e "You ve got it", con quest'ultima che sarebbe benissimo potuta entrare a far parte della tracklist di"Tunnel of Love", ma forse è solo una mia impressione.
Splendida "Land of Hope and Dreams", canzone per nulla sconosciuta ai fan, spesso eseguita dal vivo ma mai incisa su disco. In questa traccia è possibile ascoltare il sax di Clemons, un suono inconfondibile per qualunque springsteeniano che si rispetti.
Non posso dir male sinceramente nemmeno di "Rocky Ground", pezzo più criticato dell'album, con quel suo intermezzo rap che forse stona nel repertorio del Boss, ma che comunque non è da cestinare.
Sicuramente lo considero il pezzo più debole del disco, ma se passa nello stereo della mia auto non salto di certo alla canzone successiva!
Il disco si chiude molto bene con "We are alive", degno finale di un disco solido, che già più volte ho ascoltato interamente e che sancisce un gran ritorno per il Boss, dopo anni di appannamento (in termini di qualità, non certo di vendite o di popolarità, sia chiaro!)

Per quanto mi riguarda "Wrecking Ball" ha superato la prova, non è un capolavoro, ma un disco compatto, che resiste a svariati ascolti e che segna un inversione di tendenza rispetto alle opache prove del recente passato del mio musicista preferito.
E ovviamente, come ogni disco di Springsteen degno di nota, non può mancare nello stereo della mia auto, a far da colonna sonore mentre percorro le "Thunder Road" che mi separano da casa.